La pasta ‘ncaciata è una delle tante paste al forno che si preparano in Sicilia, ma è tipica per l’abbondanza di cacio impiegato che appunto le dà il nome di ‘ncaciata, che sta per “piena di cacio“.
DESCRIZIONE: Il condimento è composto da semplice ragù tradizionale o con i piselli, uova sode, melanzane fritte, basilico, tuma, pecorino e abbondante cacio che farà da legante.
Si può arricchire con pezzettini di salsiccia o salame spezzettati, oppure con piccoli cubetti di mortadella.
Come formato di pasta per tradizione si usano magliette di maccheroncino ma potrete utilizzare qualsiasi altro tipo di pasta ma attenzione, non quella fresca, potrebbe non reggere la cottura al forno.
La pasta si cuoce molto al dente e si mischia al condimento; infatti si differenzia dalla pasta al forno perché è costituita da un unico strato, in cui il formaggio è il collante, e non da molteplici “livelli”.
‘Ncaciata o ‘Ncasciata?
Attenzione a non confondere la Pasta ‘Ncaciata con la Pasta ‘Ncasciata, sono due cose completamente diverse.
Ncaciata significa abbondantemente cosparsa di cacio, mentre ‘ncasciata significa incassata (in-cascia), messa in cassa, o forma; si tratta in definitiva di pasta al forno con le ovvie variazioni sul tema che comporta.
📝 INGREDIENTI, DOSI E TEMPI DI PREPARAZIONE:
🍴 Dosi | 🕓 Preparazione | 🕓 Cottura |
---|---|---|
6 | 1 h 30 min | 20 min |
- 400 g di maccheroni (io ho usato dei sedanini rigati)
- circa 1 kg di ragù
- 2 melanzane
- 2 uova sode
- 200 g di formaggio tuma
- 150 g di mortadella a cubetti /salame
- 350 g di caciocavallo fresco/scamorza
- 100 g di pecorino semi-stagionato
- olio EVO, sale e pepe q.b.
- basilico q.b.
PROCEDIMENTO:
Per primo prepara il ragù, puoi farlo semplice tradizionale oppure con i piselli, vedi la ricetta: Clicca qui.
Taglia le melanzane a cubetti abbastanza grossi e fai loro perdere il liquido amarognolo salandole e mettendole a scolare in un colino (con un peso di sopra).
Taglia a cubetti la tuma ed il cacio e ponile nel frigo fino al momento del uso.
Fai bollire le uova e affettale, taglia a cubetti la mortadella e grattugia il pecorino.
Lava le melanzane dal sale, distribuiscile tra due strofinaci puliti e asciutti, fai pressione con le mani per far fuoriuscire l’acqua.
Friggere le melanzane in abbondante olio di semi bollente.
Salare il sugo 10 minuti prima della fine cottura; Togliere quindi dal fuoco e aggiungere del basilico, chiudere col coperchio e lasciate da parte. Bollire la pasta in acqua bollente salata molto al dente.
Unisci al sugo la pasta e tutti gli altri ingredienti: la mortadella, le uova, i formaggi tagliati finemente (il cacio e la tuma), le melanzane, il basilico lavato e spezzettato con le mani.
Aggiusta di sale e un po’ di pepe nero macinato se necessario. Amalgama bene il tutto.
Versa tutto dentro una teglia da forno antiaderente leggermente imburrata.
Cospargi di cacio e pecorino grattugiato (potete usare anche il parmigiano o il grana).
Infornare a 180°C nel ripiano basso del forno per 20 minuti o affinché la superficie diventi dorata. Lasciate riposare 5-10 minuti prima di servire.
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Ottima ricetta e spiegata alla perfezione, però devo sottolineare che il nome non deriva dal fatto che è piena di caciocavallo bensì dal metodo di cottura, dove il tegame viene ricoperto di brace.
Ciao Gina, grazie per i complimenti! Riguardo le fonti storiche di questo piatto mi sono documentata su alcuni dei testi più conosciuti di cucina siciliana (ad esempio G.Coria); questo perché nelle mie ricerche sono quanto più meticolosa possibile (non uso mai quanto riportato da Wikipedia, ad esempio). Ti ringrazio comunque per la tua segnalazione perché significa che vai in profondità nelle cose. Un abbraccio e arrivederci alla prossima ricetta!
Buongiorno dice bene la sig Gina il metodo di cottura che veniva usato in antichità era un tegame di coccio con il coperchio di metallo ricoperto di brace ,le mie fonti sono attendibili poiché ho chiesto a zia rosetta zia di mio marito messinese DOC e ottima cuoca,brava ottima ricetta spiegata bene .buona domenica
Sul metodo di cottura siamo tutti d’accordo… 🙂