La pasta alla Paolina, detta anche «a la Palína» o «Pasta Palína» è un primo piatto della cucina “povera” palermitana.
La ricetta originaria prevede l’utilizzo dei ziti o bucatini, e vengono conditi con un particolare sugo a base di pomodoro, acciughe salate e spezie come chiodi di garofano e cannella ridotte in polvere.
La ricetta originale col tempo è stata modificata, per cui oggi abbiamo decine di paste alla palina indifferentemente cosi indicate, e del tutto diverse.
Vengono anche dette «a la paulóta». Una sola caratteristica le tipicizza tutte: l’aroma di cannella e di chiodi di garofano, assolutamente imprescindibili.
📝 INGREDIENTI, DOSI E TEMPI DI PREPARAZIONE:
🍴 Dosi | 🕓 Preparazione | 🕓 Cottura |
---|---|---|
6 | 15 min | 30 min |
- 800 g di pomodori maturi
- 2 spicchi d’aglio
- 1-2 foglie di basilico
- 1/2 bicchiere (90 g) scarso di olio d’oliva + 2 cucchiai
- 8 acciughe salate (pulite e spinate)
- 1 cucchiaino da te raso di cannella in polvere
- 2 chiodi di garofano (ridotti in polvere)
- 500 g di ziti (pasta corta)
🌿 STAGIONE (pomodoro): GIU LUG AGO SET
PROCEDIMENTO:
- Sobbollire per pochi minuti 800 g. di pomodori (precedentemente lavati e tagliati a spicchi), falli quindi intiepidire e setacciare; il modo migliore per setacciarli è farlo tramite il passaverdura.
- Unire alla polpa ottenuta 2 spicchi d’aglio tritati, qualche foglia di basilico, sale, pepe e 1/2 bicchiere scarso di olio d’oliva di buona qualità. Fai cuocere a fiamma bassa fino a quando la salsa diventerà cremosa.
- Dentro una piccola padella con 2 cucchiai d’olio, disfare 8 acciughe salate precedentemente pulite sotto l’acqua fredda corrente, asciugate e spinate.
- Unisci le acciughe alla salsa di pomodoro e aromatizzare con una presa di cannella in polvere e 2 chiodi di garofano ridotti anche essi in polvere. Amalgama delicatamente il tutto e lasciare cuocere per 2-3 minuti.
- Condire la pasta (preferibilmente corta, tipo «ziti) e servire ancora caldo. Il mio consiglio, è quello di cuocere la pasta molto al dente e proseguire la cottura nella salsa di pomodoro. Se per esempio il formato di pasta che hai scelto prevede 10 minuti di cottura, falla cuocere in acqua per 7-8 minuti (contando dal inizio del bollore), e poi per altri 2 minuti nella salsa di pomodoro. Puoi servire la pasta con del pangrattato tostato e arricchito con qualche mandorla tostata e tritata.
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ALTRE VERSIONI DI «PASTA A LA PALINA»
Pasta alla Paolina con sarde salate e cavolfiore: Si tratta di una ricetta «mista» fra quelle descritte prima, in quanto prevede alici salate più abbondanti, estratto di pomodoro abbondante (anziché salsa), non prevede le sarde fresche, ma un quantitativo di cavolfiori raddoppiato. L’aromatizzazione è con pepe, cannella, e chiodi di garofano in polvere.
Pasta alla Paolina con sarde fresche e cavolfiori: Tagliare una cipolla a fette sottilissime, farla dorare in abbondante olio, disciogliervi 100 g di acciughe salate (pulite e spinate) e un cucchiaio di «strattu» (concentrato di pomodoro) diluito in poca acqua. Unire ancora 400 g di sarde fresche (pulite e spinate) e farle disfare a pezzetti; aggiungere 500 g delle parti più tenere di un cavolfiore lessato, ed aromatizzare con 1 cucchiaino di semi di finocchio, sale, pepe, cannella e chiodi di garofano in polvere. Far cuocere a fiamma bassa, mantecando il tutto che dovrà risultare cremoso ed uniforme. Lessare 500 g di pasta corta (tipo «ziti») nell’acqua di cottura dei cavolfiori, scolarla, e metterla nel tegame dove cuoce la salsa. Mescolare qualche istante e servire.
Pasta alla Paolina con sarde fresche e semi di finocchio: Ricetta che prevede un soffritto di cipolla, 500 g di sarde fresche che vi vengono fatte disfare, l’ aggiunta di 1 cucchiaio di «strattu» (concentrato di pomodoro), 1 cucchiaino di semi di finocchietto, sale, pepe, ed una cottura complessiva veloce. Condire gli spaghetti ed attendere qualche minuto prima di servire lasciando cosi il tempo alla pasta di insaporirsi della salsa.
CURIOSITÀ: La «Pasta Palína» è nata dalle mani di un frate, cuoco del Monastero di San Francesco di Paola a Palermo. Nel suo blog Mimma Morana, oltre la sua versione deliziosa della pasta alla Palina (con pangrattato tostato e mandorle), ci racconta che “[…] i frati appartenenti a quest’ordine, chiamati paolini, in dialetto “palini”, dovevano ottemperare alla regola della povertà e anche al divieto assoluto di mangiare la carne e i suoi derivati; dunque il frate cuciniere, si doveva destreggiare, ogni giorno, tra la REGOLA e l’appetito dei confratelli […]” inventando così questo delizioso piatto.
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